Lo scopo di una copertura per tetto è quello di proteggere gli ambienti interni di un edificio, non solo rispetto alle precipitazioni ma più in generale da qualunque agente atmosferico, inclusi il sole e il vento.
Cosa sono le coperture per tetti
Le coperture per tetti devono essere progettate e strutturate in modo da essere in grado di sopportare le sollecitazioni determinate dalle raffiche di vento e dalla neve. Al tempo stesso, devono contribuire a ridurre la dispersione termica dell’immobile. La struttura portante delle coperture per tetti serve a sostenere il manto, che rappresenta lo strato più esterno ed è quello che serve ad assicurare l’impermeabilità rispetto all’acqua.
Gli elementi che formano un tetto
Sono due gli elementi più importanti che formano un tetto, quindi: la struttura portante e il manto impermeabile. La prima serve a sostenere il peso del vento, della neve, della pioggia e – appunto – del manto impermeabile superiore, che rappresenta lo strato di tenuta all’acqua.
Strutture portanti per tetti: le varie tipologie
Esistono diverse tipologie di strutture portanti, che possono essere distinte a seconda del materiale di composizione: parliamo delle strutture portanti in ferro, delle strutture portanti in legno e delle strutture portanti in cemento.
Classificazione dei tetti in base alle forme
Anche la forma è un parametro a cui si può fare riferimento per la classificazione dei tetti: in particolare è possibile distinguere tra i tetti piani, i tetti a falde e i tetti curvi.
Tetti piani
I tetti piani, che possono essere definiti anche coperture planari orizzontali, si caratterizzano per una pendenza di meno di 3 gradi. Tale minima pendenza è comunque sufficiente per fare in modo che l’acqua possa essere smaltita come necessario. Nei tetti piani il sistema di impermeabilizzazione è formato da diversi strati, da scegliere in considerazione delle condizioni climatiche a cui è esposta la copertura; inoltre, è necessario tenere conto anche della necessità eventuale di isolamento termico interno e dell’accessibilità della copertura. I tetti piani possono essere praticabili o non praticabili, a seconda che siano accessibili o meno alle persone. In particolare, ai tetti non praticabili si può accedere unicamente per esigenze di manutenzione; quelli praticabili, invece, presentano una pavimentazione e sono muniti di una protezione finalizzata a prevenire il rischio di cedimenti. I tetti piani praticabili, a loro volta, possono essere tetti carrabili, terrazze o tetti a giardino pensile. I tetti carrabili, come il loro nome lascia intuire, possono essere percorsi da veicoli. Le terrazze sono idonee al soggiorno. I tetti a giardino pensile, invece, presentano uno strato di terra in cui è possibile coltivare fiori, arbusti o erba.
Tetti a falde
I tetti a falde, che possono essere definiti anche coperture planari inclinate, si caratterizzano per una pendenza di più di 4 gradi. La forma di un tetto dipende dalle falde stesse, note anche come pioventi, che rappresentano le facce piane inclinate della struttura. Un tetto di questo tipo è composto da diversi elementi: la linea di compluvio è la linea che deriva dall’intersezione di due falde ad angolo concavo, mentre la linea di displuvio è quella dell’intersezione di due falde ad angolo convesso. Alla minima quota del tetto c’è una linea orizzontale che prende il nome di linea di gronda, mentre la linea orizzontale che si trova alla massima quota è la linea di colmo. La pendenza dei tetti a falde può andare da un minimo del 10%, nel caso di strutture industriali, a un massimo del 200%, che si può ritrovare negli edifici dei Paesi nordici o di montagna. Proprio la pendenza delle falde influisce anche sul materiale che deve essere usato per il manto di copertura: per esempio le coperture in laterizio necessitano di pendenze più elevate rispetto a quelle in pannelli coibentati o in lamiere grecate.
Tetti curvi
I tetti curvi, infine, sono quelli che hanno una forma a volta; si distinguono rispetto ai tetti a falde perché non hanno la linea di colmo, anche se in realtà vengono trattati nello stesso modo. Un tetto curvo si presta sia all’installazione di una copertura continua che all’installazione di una copertura discontinua.
Classificazione dei tetti per distinzione d’uso
Un altro tipo di classificazione che si può attribuire ai tetti è quella che si basa sulla destinazione d’uso, che è strettamente correlata alle dimensioni della copertura. Abbiamo a che fare, quindi, con i tetti per edilizia abitativa, i tetti per edilizia industriale, i tetti per edilizia commerciale e i tetti per edilizia sportiva.
Tetti per edilizia abitativa
I tetti per edilizia abitativa possono essere formati da numerose tipologie di materiali: la soluzione più classica è rappresentata dai tetti in laterizi, ma si possono menzionare anche quelli in pannelli coibentati. Le tegole si distinguono in portoghesi e marsigliesi, ma esistono anche le tegole piane, molto diffuse negli ultimi tempi, e i coppi in cotto, ideali per una copertura traspirante.
Tetti per edilizia industriale
I tetti per edilizia industriale sono destinati a capannoni e stabilimenti; possono essere realizzati in cemento armato prefabbricato oppure avere una struttura in legno e in ferro. Si può trattare di tetti piani in manto sintetico, di tetti piani in guaina bituminosa, di tetti coibentati e di tetti in lamiera grecata. Per capannoni agricoli e industriali si può ricorrere a tetti curvi.
Tetti per edilizia commerciale
I tetti per edilizia commerciale possono essere a manto continuo, con l’uso di bitume polimero, o a manto discontinuo, con il ricorso a pannelli coibentati e pvc. Si possono prevedere delle coperture speciali per l’installazione di pannelli fotovoltaici.
Tetti per edilizia sportiva
I tetti per edilizia sportiva sono destinati al rivestimento di palazzetti dello sport, campi da calcio, piste per atletica, campi da tennis al coperto, e così via. Una soluzione molto comune è quella della copertura in legno, che oggi viene realizzata con strutture lamellari sottoposte a un trattamento ad hoc con vernici per risultare più impermeabilizzata.
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